Prosegue con successo “Elisa Live in the Clubs, L’anima vola tour”, Londra, Firenze, Bologna, Parigi … Bruxelles, Zurigo.
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Siamo alla volta di Madrid, Sala But, prestigioso club situato nel “Barrio de Justicia”, che vede esibirsi Elisa Toffoli, in arte Elisa, cantautrice, compositrice e polistrumentista italiana, ha venduto circa 3 milioni di dischi, per la maggior parte in Italia, sin dal 1997.
Il successo dell’artista è immediato sin dagli esordi, infatti sin d’allora Elisa si contraddistingue per la sua carica rock, sin da Pipes & Flowers le sue doti vocali e di scrittura riescono a far appello allo spirito, le sue canzoni ti restano dentro, impresse come l’impronta del sole sulla retina.
RM: Buonasera Elisa, a nome della Rivista Mito ti ringraziamo per averci concesso questa intervista. L’Anima vola Tour in the clubs, la prima curiosità: come mai la scelta dei clubs per questo tour?
Ellisa: Buonasera a voi. Ho scelto di portare L’Anima Vola Tour nei clubs perché i piccoli locali mi mancavano, e mi mancano sempre. È qualcosa di istintivo che amo fare soprattutto nel momento in cui sto scrivendo nuove canzoni. La dimensione di questi posti è piena di musica e vuota invece di tutto il resto; attacchi i cavi e suoni, senza pensare ad altro. È la semplicità che vale, al di là dei fronzoli: i concerti, e in particolare quelli dove si punta più sulla musica, mi tengono molto lucida e legata a uno scambio puro con la gente. Tutto questo mi dà la spinta giusta per scrivere nuovi pezzi.
RM: Come ti ha accolta Madrid?
Elisa: L’accoglienza è stata molto calorosa. Ho ritrovato tanti fan italiani che ora vivono in Spagna e che ci tenevo ad avere vicini con questo tour europeo. Sono felice di tornare a suonare all’estero, non lo facevo dal 2008. Ora che posso viaggiare con la mia famiglia ho deciso di farlo di nuovo. Questi concerti li vivo come un nuovo inizio; voglio uscire, curiosare, viaggiare e far viaggiare la mia musica.
RM: Quanto è stato importante nella tua carriera aver scritto i primi album in inglese?
Elisa: Scrivere e cantare in inglese è stato molto importante per me e per la mia carriera, è qualcosa che fa parte di me, non è mai stato un vezzo. Ho sempre cantato in inglese con naturalezza, senza pensare che fosse un merito, perché la lingua in cui creo, la lingua del mio cuore. Devo essere fedele a me stessa prima di tutto.
RM: Da l’album Pipes&Flowers, a Lotus in poi fino a L’Anima Vola, il tuo ottavo album, oggi Elisa come si vede?
Elisa: Mi vedo ovviamente cresciuta, cambiata, meno vulnerabile, più serena e quindi più aperta. Sin da Pipes&Flowers ho viaggiato tanto, sia spostandomi che rimanendo fisicamente nello stesso posto, solo con la mente, e la musica che ho creato è stata sempre riempita dalla vita che ho vissuto “altrove”. Ho avuto tante soddisfazioni nella mia carriera ma la strada verso questo disco non arrivava mai… alla fine ho trovato il coraggio di dire le cose molto più direttamente, scrivendo solo e soltanto in italiano. Mi vedo anche mamma, nonostante non riuscissi a immaginarmi in questa veste. Non avrei mai pensato di avere dei figli, di diventare la persona che sono grazie a loro. Non avrei mai pensato di rinunciare a così tanto e di avere molto di più in cambio. Nel mio percorso, e soprattutto per questo ultimo album, ho voluto disfarmi degli strati del passato per trovare sempre una nuova identità, e con questo mio ultimo lavoro, e grazie ai miei figli, mi sento più forte e più positiva.
RM: La tua voce è sempre eterea, mi dà accesso immediato all’ascolto di quella parte di me al buio, a quei silenzi densi di significato, apre le mie porte invisibili…Elisa come accede a quegli spazi?
Elisa: Sono spazi a cui accedo attraverso l’evocazione di qualcosa che io conosco ma che non necessariamente voglio far sapere agli altri. La musica è un’arte che va per evocazioni, per sensazioni, non è materica, e così il canto, la voce devono mantenere quel qualcosa di etereo, che lasci spazio al sogno e ad un messaggio positivo.
RM: Quando componi ascolti musica? Se sì, che musica ascolti?
Elisa: Quando compongo ascolto moltissima musica, anche diversissima, e sicuramente è una delle mie fonti d’ispirazione. Poi mi piace stare in solitudine, mi prendo il mio tempo e il mio spazio, vado alla ricerca di quella dimensione riservata che mi serve per creare.
RM: Mi è piaciuto molto il brano “A modo tuo” mi hanno colpito i versi a seguire
A ogni compleanno
Vai un po’ più via da me
A modo tuo
Andrai
A modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
È difficile esserci per i figli, osservarli da lontano, lasciandoli anche liberi di sbagliare, che ne pensi?
Elisa: Il testo di questo brano, scritto da Ligabue, esprime esattamente quello che provo e racconta di come ogni genitore dovrebbe rapportarsi ad un figlio; parla di come guidarlo, stargli accanto, lasciandolo libero di fare “a modo suo”, tenendo per sé un pezzetto senza pensare mai che sia una proprietà. Nonostante sia difficile accettare che tutto sia così veloce, è giusto che i figli conquistino ogni giorno di più la loro autonomia.
RM: Sempre a proposito del brano “A modo tuo”, parlando però del video diretto da Sara Tirelli, è stata splendida la protagonista principale, tua figlia Emma Cecile…bellissimi e suggestivi i luoghi della narrazione, com’è stato conciliare vita privata e lavoro?
Elisa: È complicato, soprattutto riuscire a far musica nel modo in cui mi piace. Amo dedicare tempo a scrivere, suonare e cantare, ma allo stesso modo i miei figli hanno bisogno di me tutti i giorni e cerco di trascorrere con loro più tempo possibile. Io e Andrea portiamo spesso i bimbi con noi, e Emma Cecile capisce anche il nostro mestiere. Durante il tour cerchiamo di mantenere le passeggiate al parco nelle varie città, i giochi, l’incontro con altri bimbi. Lei è socievole, e anche sul palco fa amicizia con tutti. Sul set del video di “A modo tuo” sapevo che si sarebbe divertita tantissimo, perché le piace travestirsi e interpretare i personaggi dei film; abbiamo deciso di coinvolgerla perché ci sarebbe rimasto un ricordo bellissimo per tutta la vita, e anche a lei.
RM: Come nascono le collaborazioni per questo album L’Anima Vola, con Tiziano Ferro, Luciano Ligabue, Giuliano Sangiorgi ed Ennio Morricone?
Elisa: Sonofigure maschili fraterne, amichevoli, guide che mi accompagnano e mi tengono sulla giusta strada. Li stimo molto artisticamente e sono importanti fonti di ispirazione.
RM: Qualche aneddoto di questo tour per i nostri lettori…
Elisa: In questo tour mi permetto cose un po’ diverse, come il momento delle canzoni a richiesta. Vengono fuori cose strampalate, ad esempio la sera del live a Firenze, non ricordavamo bene la tonalità di una canzone suggerita dai fan, e loro, che la sapevano meglio di noi, ci hanno aiutati!
RM: Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Elisa: Nella città in cui sono cresciuta sto costruendo uno studio di registrazione che diventerà il mio quartier generale e che, questo è il sogno che voglio realizzare, avrà uno “spazio sociale” aperto al pubblico e ai giovani musicisti della mia regione. Quanto al nuovo album, voglio fare un lavoro importante. Per ora le canzoni sono tutte in inglese, ma chissà che non arrivi qualche testo anche in italiano.
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